L’angolo…

A cura di

Gianluca Troiani:

Cercherò  per quanto mi sia possibile di descrivere un settore di cui si parla molto poco…

Per i non addetti ai lavori e neofiti, l’angolo ha sempre avuto un ruolo di anonima visibilità, cioè di un ruolo che c’è perchè da sempre c’è stato e non si conosce con esattezza che ruolo svolga.


C’è da premettere che è il fighter che sale sul ring e fa tutta la fatica in un match, ma è anche vero che l’angolo svolge moltissime proprietà benefiche per l’atleta che combatte.

L’allenatore e lo staff che lo assiste, possono svolgere quindi un ruolo fondamentale…
Per il supporto morale e motivazionale, per l’aiuto pratico durante il match nel momento del break tra i round..(.acqua, aria , pulizia) ma sopratutto per il supporto tecnico tattico.

Il combattente nella confusionata concitazione del combattimento, spesso non riesce a capire da solo i movimenti e le tattiche migliori da eseguire.
Qui entrano in gioco i consigli utili del coach che dall’esterno ha un ottica migliore della situazione e con la sua esperienza prepara al meglio il consiglio più adeguato.
Spesso capita che l’esito di un incontro si risolva positivamente grazie anche ad una azzeccata direttiva  da parte dell’angolo.
Un consiglio adatto al momento giusto durante l’incontro, puo risolverlo.

E’ molto importante  che il combattente si abitui ad ascoltare le indicazioni che gli pervengono durante l’incontro e deve essere il coach ad allenare ed abituare ogni suo allievo a farlo.

L’angolo deve essere organizzato e funzionale.
Spesso negli incontri dilettantistici, che siano a contatto leggero o pieno l’angolo è limitato a una o max. due persone per problemi sia logistici che organizzativi.
Non c’è un regolamento che obbliga a più persone però è consigliabile che negli incontri ad alto livello (sempre regolamento permettendo) l’angolo sia più completo, cioè dai 3 a 5 elementi.

  • Il coach
  • Il cronometrista:-tiene il tempo durante l’incontro e lo comunica al coach.
  • Uno, due o più aiutanti:-portano l’acqua l’asciugamano e l’attrezzatura necessaria.

Generalmente  durante il break tra i round, il coach e al max due degli aiutanti salgono sul ring o entrano in gabbia e fanno accomodare l’atleta su uno sgabello.Un aiutante fa aria agitando un asciugamano, il coach parla mentre gli aiutanti rinfrescano con acqua,  ghiaccio, massaggiano e asciugano il fighter tenendo anche il conto del tempo di recupero con il cronometro.
Può capitare che il coach svolga oltre a quello eslclusivo di consigliare anche altre mansioni.

L’angolo deve essere rigorosamente organizzato e tutti devono avere il loro compito e sapere quello che fare.
E’ di fondamentale importanza che durante l’incontro parli all’atleta solo il coach.
In un corner non organizzato dove tutti strillano, diventa tutto controproducente per il combattente che costretto a sentire troppi “consigli”o meglio schiamazzi, può entrare in confusione e “difettare dell’aiuto sbagliato dell’angolo”.

L’attrezzatura ideale da portarsi in borsa:

  • Uno/Due cronometri, uno per il coach e uno per l’aiuto.
  • Vasellina-(in alcuni circuiti, la distribuisce direttamente sull’atleta l’addetto arbitrale dell’organizzazione).
  • Forbici per garza a punta arrotondata
  • Garza per il bendaggio
  • Garza adesiva telata(taping)per bendaggi.
  • Piastra per ematomi.
  • Ghiaccio sintetico in busta
  • Ghiaccio sintetico spray.
  • Olio Thailandese o Canfora per massaggio di riscaldamento/rilassamento.
  • Crema Thailandese per le tibie.(solo per Muay Thai, Kick B.K1 e M.M.A.).
  • Acqua e/o sali minerali.
  • Aciugamano/i
  • Paradenti di riserva
  • Stick balsamico per il naso.
  • Ovatta
  • Disinfettante.
  • Gli utilissimi fazzolettini di carta

Generalmente il secchio, lo sgabello e l’imbuto, sono forniti dall’organizzazione dell’evento.